RunnIng/Fitwalking

PARLIAMO DI FITWALKING – Una nuova attività per i nostri iscritti

Posted by on 12:37 in Atletica - Running | Commenti disabilitati su PARLIAMO DI FITWALKING – Una nuova attività per i nostri iscritti

Camminare è alla base della vita dell’ uomo, ma col tempo il camminare è stato confinato in un angolo; ci si sposta con i mezzi pubblici o con l’auto anche solo per compiere poche centinaia di metri, magari per andare al lavoro per poi stare seduti tutto il resto della giornata su una sedia. Negli ultimi anni, fortunatamente, assistiamo a una rivalutazione di questa attività. Ma quante forme di cammino sono individuabili? Ce ne sono diverse. A conquistarsi una posizione di rilievo non è tanto il normale camminare ma la sua versione sportiva e salutistica. Cos’è il Fitwalking? Il termine tradotto letteralmente dall’inglese, vuol dire “camminare per la forma fisica”, ma è qualcosa di più. Racchiude in se’ le diverse forme del camminare per tutte le discipline che fanno del cammino un’attività sportiva, del tempo libero, per svago, per il fitness, per riscoprire il contatto con l’ambiente circostante. E’ anche un punto di orientamento per tutte le forme del camminare che aiutano a mantenere o a ritrovare la salute. Non è sufficiente camminare per fare al meglio una passeggiata, il trekking, lo sport, un tour culturale e turistico o un’attività salutistica, ma è necessario camminare bene, applicando una corretta meccanica del movimento, che si acquisisce praticando questa attività. Questo non vuol dire, come la maggior parte di altri sport, imparare movimenti e regole specifici, ma solo perfezionare e rendere più efficace un gesto naturale, spontaneo: quello del cammino. In Italia il Fitwalking è stato sviluppato dal campione di marcia Maurizio Damilano (ex-atleta italiano, campione olimpico di marcia a Mosca nel 1980 e due volte campione del mondo nella 20 km). Il fitwalking è proprio “l’arte del camminare” che va oltre la semplice camminata, nel senso che per trarre i migliori benefici da una passeggiata è importante saper camminare e quindi muoversi correttamente. Il fitwalking è un’attività alla portata di tutti i soggetti sani ma anche di quelli in sovrappeso: non è traumatico, nel senso che non c’è una fase di volo, ma c’è sempre almeno un piede a contatto con il terreno. Il fitwalking, se fatto bene, apporta alcuni benefici, come una maggiore efficienza atletica e un migliore benessere psicofisico poiché aumenta la tonicità muscolare, favorisce in parte il dimagrimento e al contempo migliora l’umore, l’autostima, l’equilibrio personale e il senso di relax in generale. Da un punto di vista invece prettamente salutare previene i disturbi cardiovascolari dovuti alla sedentarietà ed è utile come terapia in caso di diabete, piccoli problemi cardiaci e lievi infarti. Maurizio Damilano ha creato tre grandi categorie, o famiglie, che includono tutti i diversi modi di intendere il Fitwalking e nelle quali ognuno può riconoscersi, in base ai suoi obiettivi e alle sue esigenze di camminatore. Life style, Performer style e Sport style. Life style; appartengono a questa famiglia coloro che guardano al fitwalking soprattutto come momento di svago. Persone che amano passeggiare, muoversi a piedi in luoghi e situazioni differenti. Sono amanti della natura ma anche dell’arte e delle cultura, non hanno particolari velleità sotto l’aspetto della prestazione, ma sono invece attenti a quello salutistico. Il performer style coinvolge quegli appassionati del fitwalking che alle motivazioni del fitwalker life style aggiungono un maggiore interesse per gli aspetti del fitness. Di conseguenza amano affinare al meglio la tecnica di cammino e praticare il fitwalking...

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Santino Gentile – Il mio primo Passatore

Posted by on 9:58 in Atletica - Running | Commenti disabilitati su Santino Gentile – Il mio primo Passatore

Santino Gentile – Il mio primo Passatore

Riportiamo con grande piacere un resoconto dell’intensa esperienza vissuta dal nostro amico e collega, ingegner Santino Gentile, che lo ha portato a partecipare e a concludere il suo primo Passatore (100 km da Firenze a Faenza). Firenze, Sabato 27 Maggio ore 15.20 sotto un sole cocente a cui sono poco avvezzo mi trovo in mezzo ad una folla di persone in calzoncini e maglietta. Cosa ci faccio qui? E pensare che meno di cinque anni ero seduto comodamente sul divano di casa, fumavo più di un pacchetto di sigarette al giorno e lo sport lo vedevo solo in TV. Ed ora eccomi pronto a correre ( si far per dire) per 100 km scollinando gli Appennini e arrivando a Faenza meravigliosa città di arte e di ceramiche. Ovviamente non avevo nessuna idea di come sarebbe andata, come tutti i viaggi, e in particolare è vero in un viaggio dentro se stessi (questo è il Passatore) non è importante la meta ma il cammino. Belle parole, si certo, ma comunque non potendo smettere di pensarci, cercavo di ripassare mentalmente i miei punti di forza/deboli: Una buona base aerobica sicuramente dovuta alla pratica del ciclismo. I chilometri percorsi, troppo pochi purtroppo, anche se dopo aver letto il libro di Horowitz “Smart Marathon Training” mi ero un pochino riconsolato. Un raffreddore fortissimo, che mi perseguita ancora oggi. La tattica, semplice ed efficace: tenere i battiti bassi a tutti costi camminando quando “non strettamente necessario” e sperare che il mio apparato muscolo scheletrico avrebbe retto l’enorme impatto delle sollecitazioni di una 100 km (saranno alla fine più di 110.000 passi). Immerso nei miei pensieri sento a malapena lo sparo: Pronti, Via, Partiti! Dopo gli inevitabili minuti di sfilata iniziali, cominciamo finalmente a correre, un caldo infernale, passo lento, controllo il cardio, ma cosa succede? I battiti sono troppo alti, almeno 10 in più del previsto, il caldo si faceva subito sentire, cosa facciamo? Niente non cambia niente, aggiusta un po’ il limite, vorrà dire che camminerai un po’ di più. Dopo 4 km Inizia la salita che porta alla vetta delle Croci passando per Fiesole, le pendenze si fanno subito interessanti, si inizia a camminare, mi accorgo che non ho bisogno di conoscere il percorso a memoria, ci pensa il cuore, è lui la mia guida e senza quasi accorgermene arriviamo in cima. Pieno di energie affronto la discesa con un buon ritmo, leggero quanto basta arrivo a Borgo San Lorenzo. Da qui si comincia a fare sul serio. Stessa tattica ripeto come un mantra “pensa di essere un Tarahumara, vai al minimo”, così riflettevo che anche l’intero pianeta avrebbe tratto giovamento da questa filosofia, purtroppo sappiamo tutti che non è andata così. Passato il muro dei 35 km che più di un muro mi era sembrato uno scalino, arrivo ai 42 km ancora 6,5km di salita. Avanti piano, mi ripeto. I km scorrono molto lentamente, alterno tratti di cammino a corsa fino ai -2km, poi mi rilasso e continuo a correre anche quando il cardio si alza; più mi avvicino al passo più sono numerosi i miei compagni che camminano, io continuo a correre, arrivo al passo che è appena calata la sera. Siamo pronti alla seconda parte del viaggio, Faenza è ancora lontana, però. Lunga sosta, mi cambio completamente senza curarmi del...

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Corrado Pigna – Il mio Elbaman

Posted by on 23:28 in Atletica - Running | Commenti disabilitati su Corrado Pigna – Il mio Elbaman

Corrado Pigna – Il mio Elbaman

Riportiamo con grande piacere un resoconto dell’intensa esperienza vissuta dal nostro amico e collega, ingegner Corrado Pigna, che lo ha portato a partecipare e a concludere il suo primo Ironman. Mi chiamo Corrado Pigna ho 55 anni e sono felicemente sposato con Cristina (Ciclista, Podista, Triathleta). Abbiamo 3 meravigliosi figli (Eva 28, Emanuele ed Edoardo 25 anni)! Tutti come me sportivi praticanti agonisti (Ciclismo, Corsa e Triathlon). E’ difficile poter raccontare in poche righe una esperienza così intensa come quella che ho vissuto partecipando e completando con grande felicità il mio primo Super Lungo (3,8km nuoto/180 Bici/42,195 Corsa “Ironman” con buona pace della marchio registrato) e nello specifico “Elbaman” riconosciuto come uno dei percorsi più belli e duri. Soprattutto non si può cominciare senza dire la prima cosa che spero possa essere utile per chi legge e cioè che per arrivare a questo traguardo, che definire estremo non credo sia una esagerazione, è necessaria una programmazione degli allenamenti, supportata da persone esperte, la cui durata e tipologia dipende dallo stato fisico e tecnico da cui si parte nella 3 discipline coinvolte. Nel mio caso tutto è cominciato nel 2013 quando dopo oltre 15 anni di gare in Bicicletta (GF e MF) decisi di mettere in pratica un pensiero che balenava nella mia testa da molto tempo: diventare un giorno un Triathleta ed ancor di più un Ironman. Dalle idee passai alla pratica, contattando le società principali della mia regione (Lazio), trovate consultando il sito della FITRI ed alla fine scelsi con una certa difficoltà considerando la qualità di tutti i teams consultati, la Forhans.  All’amico Francesco Quintiliani, che accolse nel Team me e la mia famiglia di sportivi, confidai subito il mio obiettivo nonché sogno (un giorno vorrei essere un Ironman…) e lui fu chiaro nel dirmi: “caro Corrado la Triplice è una disciplina dura per persone toste dove non si improvvisa nulla a partire da uno Sprint figuriamoci per partecipare ad un 70.3 ed ancor di più ad un Ironman quindi ventre a terra con la preparazione, partecipa in progressione alle gare sulle varie distanze ed al momento opportuno si vedrà”. La premessa è stata necessaria per confermare prima di tutto che il grande Francesco aveva ed ha avuto ragione su tutto e questo lo posso affermare ora avendo completato un ciclo di 4 anni che, come aveva raccomandato lui, è trascorso preparandomi in progressione e partecipando a molte gare su tutte le distanze: Sprint, Olimpico, 70.3, per arrivare lo scorso novembre a partire coll’ultima fase cioè una preparazione finalizzata di 10 mesi per partecipare ad Elbaman. La preparazione però non poteva essere improvvisata o “scaricata” da internet e quindi anche in questo caso Francesco è stato prezioso nel presentarmi l’amico Luca Marino, responsabile e coordinatore dell’Ironteam Italia, al quale affidare appunto la preparazione professionale che mi serviva. Ho quindi cominciato con Luca nel nuoto e con Leonardo Fiorella per la parte atletico ciclistica nonché tutto il gruppo eccezionale di amici anch’essi con obiettivi simili al mio, i duri allenamenti ed il percorso che mi avrebbe portato a rendere reale il mio sogno ed ambitissimo traguardo: diventare un Ironman. Tutto è andato come previsto anche per una concomitanza fortunata in ambito lavorativo che mi ha consentito di allenarmi con costanza seguendo i programmi di Luca e Leonardo.  Finalmente...

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Galleria fotografica della Sezione RunnIng della nostra APD OIR

Posted by on 16:00 in Atletica - Running | Commenti disabilitati su Galleria fotografica della Sezione RunnIng della nostra APD OIR

Galleria fotografica della Sezione RunnIng della nostra APD OIR

Ing. Marco Proietti L. Battilomo – Appia Run 2016 E. Di Paolo – Appia Run 2016 E. Di Paolo – Appia Run 2016 E. Di Paolo – Appia Run 2016 Fabiola Cesarini – Appia Run 2016 Fabiola Cesarini – Appia Run 2016 L. Battilomo – Appia Run 2016 Fabiola Cesarini – Corsa di Miguel 2016 C. Pigna – XMilia 2016 S. Gentile – XMilia 2016 M. Minnucci – XMilia 2016 RunnING_OIR Team – XMilia 2016 M. Antinarelli – Roma by Night Run...

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